venerdì 22 giugno 2012

La settimana della cucina calabrese: alalunga "a ghiotta".





Il nostro viaggio tra le bontà della cucina calabrese continua con un secondo di pesce.
Tra i pesci più apprezzati a casa mia, quelli definiti "senza spine" dai bimbi sono i primi. Certo ...un pesce senza spine non si è mai visto... nemmeno a casa mia... quindi per traduzione, direi che i bimbi  (..e anche il loro papà) preferiscono i pesci a trancio o comunque quelli abbastanza grandi da poter essere sfilettati dal pescivendolo.

Uno di questi è sicuramente l'alalonga o alalunga... chiamata anche tonno bianco per la sua stretta parentela con il re delle scatolette di latta. In effetti sia il tonno che l'alalunga fanno parte della stessa famiglia, quella degli sgombridi, ma a differenza del cugino più famoso, l'alalunga ha una carne bianca e delicata, compatta e povera di grassi, ideale anche da fare sott'olio nei vasetti. Il nome di questo pesce deriva da un particolare del suo aspetto molto caratteristico e distintivo: le pinne pettorali molto lunghe e affusolate. La parte dell'alalunga che utilizzeremo per questo piatto è la surra ( anche questo termine di origine araba...) , ovvero i filetti appartenenti al ventre del pesce, boccone prelibato e gustosissimo.
Oggi vi spiegherò come prepararlo in un modo squisitamente tradizionale: alla ghiotta. La ghiotta, che sembra abbia origine araba, è una preparazione a base di pomodorini, capperi, olive e cipolla (o aglio...), che si usa spesso per accompagnare i pesci al trancio. Esiste anche una versione più ricca che prevede anche l'aggiunta di pinoli e uvetta e per alcuni pesci, tipo lo stocco, anche di patate. Io vi lascio la mia ricetta della ghiotta più tradizionale e secondo me, veramente deliziosa.







ALALUNGA "A GHIOTTA"

2 filetti di alalunga della surra
8 pomodori datterini o ciliegia
un pugno di olive verdi 
aglio e cipolla (per non far torto a nessuno...)
capperi a piacere
basilico e peperoncino
olio EVO


Preparazione del filetto: questa operazione la definirei preliminare, perchè andremo a cuocere il pesce per pulirlo meglio, prima di preparare la ghiotta. Mettiamo i filetti di surra in una padella capiente con un dito di acqua, disposti con la pelle a contatto della padella. Facciamoli bollire per una decina di minuti e comunque il tempo che da rosa diventino bianchi. Togliamoli dalla padella e facciamoli appena intiepidire, quindi puliamoli dalla pelle e da qualche spina sopravvissuta al pescivendolo. ne ricaveremo dei bei filetti bianchi e compatti che metteremo da parte.
In un'altra padella versiamo un paio di cucchiai d'olio EVO, la cipolla e l'aglio tagliati finemente e i pomodorini appena schiacciati. Facciamo cuocere per un paio di minuti, regoliamo di sale e uniamo i capperi dissalati e le olive a rondelle. Continuiamo ancora per qualche minuto la cottura, quindi aggiungiamo il basilico spezzettato a mano e il peperoncino, mescoliamo bene ed adagiamoci dentro i filetti di alalunga. Facciamo comporre bene il pesce con la ghiotta, mescolando delicatamente per qualche minuto . Serviamo tiepido e buon appetito!








Con questa ricetta partecipo con immenso piacere al contest di Danita "Geografia in tavola.



 


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5 commenti

  1. Figurati se noi viaggiatori golosi non ti seguiamo in questo viaggio di bontà ...
    Meraviglioso ...
    un saluto dai viaggiatori golosi ...

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  2. ottimo! lo preparo anch'io cosi...a volte ci calo gli spaghetti..una bontà!

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  3. Nemeno io l'avevo mai sentito.. ma è l'occasione giusta per provare! :) Sembra davvero gustoso! Notte cara :)

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  4. Bellissima anche questa...devo dire che le nostre cucine, quella siciliana e quella calabrese sono molto simili ;-)
    razie anche per questa!!

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